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Come vendere all’estero online con l’eCommerce: gli aspetti principali

Vendere all’estero online con un ecommerce può essere un modo per aumentare le proprie vendite, trovare nuovi clienti e sviluppare nuove partnerships

vendere all'estero online con ecommerce

Se stai pensando di iniziare a vendere all’estero online con un ecommerce, allora leggi tutto l’articolo, perchè è stato pensato proprio per fornire una panoramica degli aspetti principali da analizzare.

Vuoi trovare nuovi clienti e aumentare le tue vendite? Il tuo prodotto sarà adatto al nuovo mercato? Il sito web andrà bene così com’è o dovrai fare delle modifiche?
Queste (ed altre) sono le domande classiche che ci poniamo quando vogliamo vendere all’estero online con un ecommerce. Vediamo adesso step-by-step quali sono gli aspetti da analizzare e perchè farlo.
Nei prossimi articoli continueremo a parlare di come vendere all’estero con un ecommerce, affrontando anche come strutturare il corretto sito ecommerce, quindi se già non lo stai facendo, rimani in contatto con noi, seguici su Instagram .

  1. Scegliere il mercato estero in cui vendere
  2. Definire la corretta strategia di marketing
  3. Scegliere la lingue in cui ottimizzare il sito ecommerce
  4. Scegliere la valuta con cui effettuare le transazioni del tuo sito ecommerce
  5. Analizzare la normativa fiscale del nuovo mercato
  6. Analizzare il target cliente
  7. Analizzare i concorrenti locali del mercato estero
  8. Scegliere come effettuare le spedizioni
  9. Modi alternativi per vendere all’estero online

1. Scegliere il mercato estero in cui vendere

In quali Paesi stranieri iniziare a vendere online? La scelta del mercato o dei mercati stranieri su cui iniziare a farsi conoscere, è un’operazione basilare da eseguire facendosi affiancare da professionisti che sappiano fornire soluzioni e risposte esatte ai tanti aspetti che verranno coinvolti.
Sarà infatti necessario fare un’analisi di marketing per sondare eventuali concorrenti in loco ed analizzare il target di riferimento.
Le informazioni principali da ricercare saranno di vario tipo ed andranno ricercate inizialmente sui siti istituzionali ed approfondite successivamente in base ai singoli Peasi e progetti da avviare.
Iniziate la vostra analisi dalle informazioni geografiche, necessarie per capire e conoscere meglio il territorio e le sue infrastrutture, importanti ad esempio, per la rete commerciale e distributiva.
Sarà poi importante reperire informazioni sul regime politico e tutte le norme legali e fiscali che regolano le attività commerciali e doganali.
Infine, sarà bene raccogliere informazioni sul nostro target, conoscerne abitudini e preferenze, comportamenti e desideri ed avere così una base valida da approfondire nelle fasi successive.

2. Definire la corretta strategia di marketing

Una volta raccolte le informazioni sul Paese o sui Paesi esteri su cui vendere online, dovrete farvi guidare da un professionista del marketing per delineare la migliore strategia di marketing per affrontare il nuovo mercato.
La definizione della migliore strategia è un’operazione che ogni professionista personalizza sulla base del progetto che ha di fronte, non ci sono soluzioni uguali per progetti diversi. Il marketing, ha come scopo principale, quello di rendere ‘unico’ il vostro progetto (prodotto o servizio che sia) ed avrà bisogno di tempo, dati ed analisi accurate per poter delineare la migliore soluzione per il vostro progetto commerciale.
Le analisi che verranno effettuate si rivolgeranno soprattutto nelle seguenti direzioni: analisi della concorrenza, analisi del target di riferimento, analisi del posizionamento.
Per chi volesse approfondire questo aspetto, invitiamo alla lettura degli altri artioli di questo blog, dedicati alla Strategia di Digital Marketing.

3. Scegliere la lingua in cui ottimizzare il sito ecommerce

L’obiettivo del nostro progetto sarà quello di avvicinarsi il più possibile al vostro target, così da ‘ascoltare’ le richieste e i desideri, i problemi e le necessità, così da poter fornire le migliori soluzioni, i prodotti più adatti ed i servizi più performanti e dare le risposte alle domande che vi verranno poste.
La scelta della lingua quindi, è un aspetto importante perchè permetterà ai vostri futuri clienti di trovare un sito accogliente e chiaro nel fornire informazioni.
La prima lingua straniera da prendere in considerazione, sarà quindi la lingua del Paese in cui vogliamo iniziare a vendere online con l’ecommerce. Tenete presente che quando svilupperete un sito nella lingua del Paese straniero, eventuali domande che potranno arrivare dal cliente, saranno nella lingua madre e dovrete perciò attrezzarvi a dare risposte nella lingua straniera. Il cliente si aspetterà infatti la possibilità di una conversazione fluida.
Inoltre, sarà basilare una versione del vostro sito web nella lingua inglese, ormai diventata una lingua universale sul web.

4. Scegliere la valuta con cui effettuare le transazioni del tuo sito ecommerce

Come impostare la parte dei pagamenti? Non c’è una risposta esatta, perchè molto dipenderà dal Paese in cui intendete vendere. In questa fase potrete impostare il vostro sito ecommerce con una o più valute, ma ricordate che al di là degli aspetti informatici e tecnici, molto dipenderà dalle abitudini dei vostri clienti esteri.
Sistemi come Paypal, ad esempio, sono conosciuti ed utilizzati in tutto il mondo. Inoltre, dare la possibilità di alternative diverse tra diverse carte di credito e pagamenti rateali (ad esempio Scalapay o Klarna), è una buona soluzione.

5. Analizzare la normativa fiscale del nuovo mercato

In questa fase sarà fondamentale l’intervento di un professionista che sappia orientarvi nella disciplina fiscale straniera, così da impostare fin dal principio tutta la vostra attività nel modo corretto. Condizioni di vendita, politica dei resi, privacy e cookie policy, posizione iva nel mercato straniero, nonchè tutta la materia doganale.
Ricordate che alcuni prodotti circolano senza problemi nella Comunità Europea, ma subiscono restrizioni in altri Paesi, altre volte sarete obbligati ad adattare il prodotto alle regolamentazioni straniere oppure ad attenervi ad una serie di aspetti burocratici necessari per poter accedere al mercato straniero.

6. Analizzare il target cliente

Ogni Paese ha la propria cultura, le proprie abitudini e le proprie usanze. Conoscere bene la cultura del Paese straniero in cui intendete vendere online con l’ecommerce significa semplificarvi il lavoro di comunicazione e di adattamento del prodotto/servizio.
Dal logo alla scelta dei colori, tutto sarà condizionato dalla cultura del Paese di riferimento.
Infine, i comportamenti del vostro target saranno importanti per capire il suo customer journey: come preferisce acquistare? E’ abituato ad effettuare acquisti online? Come scopre nuovi brand? Quali sono i motori di ricerca che vengono usati nel Paese straniero per fare le ricerche? Quali sono le piattaforme di Social Media usate dagli utenti del Paese straniero?
Queste sono alcune domande che dovrete porvi per cercare di capire e conoscere sempre di più, il vostro target straniero, oltre a quanto già detto sopra, in materia di abitudini ed usi in fatto di pagamenti digitali.

7. Analizzare i concorrenti locali del mercato estero

Sul mercato estero in cui intendete vendere con il vostro sito ecommerce saranno già presenti altri brand che proporrano prodotti/servizi simili. E’ fondamentale conoscere cosa fanno e come lo fanno per differenziarsi dai concorrenti e lavorare sulla propria unicità, così da essere più facilmente riconoscibili.
Accanto ad un’approfondita analisi della concorrenza online, talvolta sarà importante effettuare anche un’analisi della concorrenza offline, per avere un quadro della situazione il più chiaro possibile.
In alcuni settori è molto importante l’assistenza post-vendita. I concorrenti già presenti sul mercato saranno già strutturati per poter fornire l’assistenza necessaria. In parallelo quindi, allo sviluppo del sito web con ecommerce, sarà necessario creare un team ad hoc, pronto a rispondere alle esigenze ed alle abitudini del target straniero.
L’analisi della concorrenza infatti, è importante per capire dove possiamo migliorare e ci fornisce in maniera indiretta, tante informazioni sul target di riferimento.

8. Scegliere come effettuare le spedizioni

Conviene sempre contattare i vari spedizionieri prima di aver completato il sito web, per individuare quello più efficiente sul mercato estero e soprattutto, quello preferito dal vostro target. Oltre al costo, va quindi capito quale sia quello più strutturato per una distribuzione capillare e anche quello più veloce nelle consegne.
Un altro aspetto importante è la possibilità di avere dei centri di ritiro, dove i clienti potranno recarsi per ritirare il pacco con comodità.

9. Modi alternativi per vendere all’estero online

Su questo punto potremmo dedicare un articolo intero, tante sono le soluzioni al momento disponibili sul web.
Diciamo che oltre alla soluzione del sito web con ecommerce di proprietà, il web propone tante soluzioni per poter vendere all’estero.
I marketplace sono numerosi, alcuni generici, altri specializzati per categorie merceologiche.
Amazon ad esempio, ha dato la possibilità anche alle piccole realtà aziendali di aprire un proprio shop al suo interno, ma anche una scelta come questa ha i suoi svantaggi.
I marketplace in genere, hanno dei costi fissi annuali o mensili e delle percentuali sulle vendite, hanno delle regole rigide che non sempre si adattano a tutte le aziende, non permettono di personalizzare la parte grafica dello shop, appiattendo quindi l’immagine dei vari brand.
Il proprio sito web con ecommerce, avrà bisogno di farsi conoscere e sarà quindi necessario un budget da dedicare alla comunicazione, ma permette di personalizzare tutta la grafica e creare un ambiente gradevole ed unico e soprattutto permetterà di fidelizzare i clienti al proprio sito web.

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Come vendere su Instagram

Se il tuo dubbio ultimamente è come vendere su Instagram, allora continua a leggere questo post perchè ci sono informazioni che potrebbero esserti utili.

Come si fa a vendere su Instagram o come si può migliorare la visibilità dei prodotti di uno shop su Instagram, spingere e sfruttare tutte le possibilità messe a disposizione dalla piattaforma.

In attesa che anche in Europa si possa vendere direttamente dalla piattaforma, vediamo quali possibilità sono offerte adesso da Instagram per poter ottimizzare le vendite.
Abbiamo affrontato l’argomento come vendere su Instagram anche in altri post, in questa sede vi daremo una serie di consigli utili da sperimentare subito per iniziare a impostare il vostro shop o per migliorare quello che già avete.

Creare Instagram shop: per chi ancora non ha uno shop, può iniziare creandolo direttamente dall’app di Instagram. Il secondo step sarà la creazione del catalogo prodotti. Lo shop verrà collegato con un tasto ‘visualizza shop’ presente in bella mostra sul profilo. Inoltre i post che vengono pubblicati, figurano via via anche nella sezione ‘shopping’ e ‘cerca’.

Link in bio: invece di avere un solo link per il profilo, si possono usare alcuni strumenti che permettono di creare una seconda bacheca accessibile dal link. Questa seconda bacheca può contenere più di un link ed essere quindi impostata in modo più commerciale. Si può mettere ad esempio il link alla newsletter per raccogliere gli indirizzi mail delle persone interessate ai prodotti, evidenziare una sezione con gli sconti oppure mettere in evidenza il link ad una categoria di prodotti. La seconda bacheca è uno strumento flessibile che si può variare velocemente a seconda delle esigenze stagionali.

Ig shopping: acquistare direttamente da Instagram, al momento è possibile solo negli USA, ma da mesi si parla di poter accedere a questa soluzione anche in Europa. Aver creato una community che graviti intorno all’account è quindi importante per farsi conoscere come brand, far conoscere i prodotti ed essere pronti al momento che la procedura di acquisto sia possibile internamente all’app.

Creare Guide su Instagram: se vi siete persi il post Guide Instagram: cosa sono e come usarle per il proprio Brand vi consigliamo di leggerlo. Gli argomenti varieranno in base a cosa dovete vendere, quindi potete proporre stili, tendenze, utilizzi ecc. Le Guide di Instagram servono per fornire consigli. Si possono usare contenuti già postati o contenuti di altri utenti. Sono suddivise in Places, Products e Posts. Il primo serve per raggruppare luoghi della propria città o luoghi più lontani. Products si usa per consigliare i prodotti preferiti e Posts per raccogliere per argomento i post creati o salvati. Per creare delle Guide efficaci serve una strategia per valorizzare e mettere in evidenza i prodotti.

Stories con shopping: le stories sono al momento lo strumento che insieme ai Reels vi darà una maggiore copertura in termini di utenti raggiunti. Mettendo in evidenza i vostri prodotti con dei video avrete la possibilità di far toccare più da vicino tutti i dettagli o i modi di utilizzo, di spiegare il funzionamento o di mostrare la semplicità di uso. Sono importanti per interagire con la community. Chi ha un Instagram shop può mettere il tag al prodotto con il seguente link al sito ecommerce

Igtv e Reels: come spiegato sopra, i video sono più efficaci per spingere le vendite. Inoltre le sezioni di ricerca di Instagram dedicate ai video e ai Reels, sono un’altra area da esplorare per raggiungere nuovi utenti. 

Influencers: possono taggare prodotti e proporli per la vendita, direttamente dai loro profili. L’opzione è disponibile al momento solo negli USA . Coinvolgere però qualche microinfluencer è però una tattica da sperimentare. La scelta va effettuata con attenzione ma i risultati sono in genere positivi. Anche in questo caso serve ed è basilare, una strategia che unisca gli sforzi e miri ad un obiettivo univoco proposto dall’azienda.

Se trovate interessanti gli articoli come questo, fatecelo sapere condividendolo. Se lo condividete su Linkedin taggateci e lo stesso su Instagram @studioeffervescenza. Consultate anche gli altri argomenti presenti su questo blog relativi al Digital Marketing e il mondo dei Social Media.

Se invece siete interessati ad una consulenza personalizzata, contattateci subito e parlateci della vostra idea.

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5 consigli utili da applicare subito per scattare belle fotografie di moda

Sei in cerca di consigli per scattare belle fotografie di moda? Allora sei nel posto giusto, perchè stiamo per svelarti dei trucchi necessari per valorizzare i capi che devi fotografare.

Se devi scattare le foto per il tuo nuovo sito web, per un brand del mondo moda o vuoi lanciare un eshop tutto dedicato al fashion e ti servono dei consigli utili per impostare il tuo lavoro, questo articolo può aiutarti.

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Cerchi dei consigli per scattare belle fotografie di moda? Per dare una mano a chi sta preparando un nuovo sito web o eshop ma non ha abbastanza budget per lavorare con un professionista, abbiamo pensato di scrivere questo post. La fotografia è un elemento importante sul web ma non sempre si ha un budget sufficiente. Soprattutto quando si gestisce un sito ecommerce e quando si hanno i canali social media attivi, è  necessario avere a disposizione tanto materiale fotografico. Imparare le basi della fotografia fashion è perciò utile, per creare almeno quei contenuti che si andranno a condividere via via sulle piattaforme social. Gestire la luce, il layout di un’immagine e lo styiling saranno attività semplici da apprendere e divertenti da mettere in pratica. 

Come abbiamo già spiegato per la fotografia food, nel nostro post 5 consigli utili per scattare foto food per il tuo ristorante , una bella immagine serve per catturare l’attenzione e farsi notare. Questo vale per tutti i prodotti, nel mondo della moda ancora di più, perchè l’immagine è tutto e l’impatto estetico deve essere coinvolgente ed immediato. Per iniziare non servono particolari attrezzature ma un po’ di occhio critico.

  1. Attenzione alla luce. La luce è tutto, fa la differenza. E’ bene che sia uniforme e chiara, non troppo forte e non perpendicolare al terreno. Meglio se naturale e possibilmente luce del giorno. Se vi dotate di un pannello riflettente potrete compensare la luce laterale evitando ombre troppo scure o nette. All’inizio usate luoghi ben illuminati, all’aperto e senza finestre o vetri riflettenti sullo sfondo. Se avete una fonte di luce troppo forte, scehrmatela con una tenda bianca o un telo, renderà la luce più soffusa e meno diretta.
  2. Scegliere la giusta location. Quando sceglierete la location, fate attenzione a come è illuminata e ai giochi di luce che potrebbero crearvi difficoltà con le ombre. Evitate schemi complicati e preferite, almeno nella fase iniziale location semplici e ben illuminate. I muri bianchi riflettono molta luce, le fronde degli alberi possono creare dei giochi di luci e ombre piacevoli ma distrarre l’attenzione sui dettagli di un capo. Perfetti gli elementi come finestre aperte o porte, che possono creare un effetto-cornice intorno all’oggetto da fotografare.
  3. Programmi di post-produzione. Ricordate che tutte le fotografie, anche quelle professionali vengono elaborate con programmi di post-produzione. Questo serve per migliorarle e togliere anche i minimi difetti. Esistono tante App, anche gratuite che supportano in questa fase. In genere si vanno a correggere il contrasto e la luminosità, l’inquadratura ritagliando solo quello che vogliamo mettere in risalto e il colore. Aggiustare la luminosità ed il contrasto potrebbe essere il primo passo per aggiustare le vostre prime fotografie di moda. Un discorso a parte va fatto sui filtri da applicare alle immagini. Per questo però, rimandiamo ad un eventuale futuro post.
  4. Bianco/Nero o a Colori? A volte il colore complica la fotografia. Il Bianco/Nero è in genere più artistico e rende la fotografia più accattivante. Quando però, si devono scattare delle belle foto per la moda, come far vedere un catalogo prodotti il bianco e nero non è adatto. Un catalogo prodotti moda richiede delle belle fotografie a colori. Con il bianco/nero si risaltano le forme e i contorni. Ricordo che una volta un fotografo mi fece notare che una foto a colori imperfetta può essere virata in bianco/nero ed essere usata lo stesso. Per i canali social media, alternare fotografie in bianco/nero ad altre a colori può aiutare a creare una piacevole gallery. Si può usare una foto in bianco/nero nelle Stories come sfondo e appoggiare sopra del testo colorato. Quando però, dobbiamo mostrare un capo nei suoi dettagli è meglio il colore.
  5. Contrasto tra oggetto e sfondo. Più oggetti mettiamo in un setting, meno attenzione avremo su ciascuno. L’occhio si muove tra gli oggetti in modo veloce, dedicando pochi secondi a ciascuno e fermandosi su quelli che attirano di più l’attenzione. Stesso discorso vale per lo sfondo. Uno sfondo uniforme aiuterà a far risaltare ciò che mettiamo in primo piano. Attenzione anche agli abbinamenti di colore tra oggetti e sfondo. Uno sfondo nero farà risaltare di più un oggetto colorato, mentre lo stesso oggetto fotografato su uno sfondo bianco acquisterà luminosità.

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Come misurare le performance dei post sui Social Media

Misurare le performance dei post sui social media è necessario per capire se il lavoro che stiamo facendo ci porta verso l’obiettivo previsto.

La prima cosa da chiedersi è: come intendiamo misurare le performance dei post che con impegno pubblichiamo sui social media? Che parametri dobbiamo usare?

come misurare performance post sui social media

Abbiamo scritto spesso che alla base dell’attività sui Social Media dobbiamo definire una strategia chiara. Se ti sei perso il post ‘Perchè serve una strategia per comunicare sui social media‘ ti consigliamo la lettura.
Capire se il nostro lavoro sui social media ha successo o è un fallimento, prevede infatti aver fissato sin dall’inizio un obiettivo inquadrato in una strategia. 

Se i vostri canali social sono curati da un’agenzia, questa vi avrà esposto la strategia che intende impostare e che obiettivi raggiungere. Pubblicare post senza avere obiettivi rischia di diventare un’inutile perdita di tempo e uno spreco di risorse economiche. 

Oggi gli utenti sono sommersi da messaggi e post, sta a noi farci notare e intrattenerli per far sì che da followers o fans diventino clienti. Questo è uno dei motivi principali per cui un brand pubblica post sui social media. Convertire.

Il primo aspetto da misurare sarà quindi l’Engagement.

Cosa significa Engagement e come si misura?

Engagemente significa coinvolgimento, tenere l’utente agganciato ai nostri post e alle nostre storie, in modo attivo e non passivo. Un utente coinvolto prima o poi diventerà nostro cliente. Giorno dopo giorno impara a conoscerci, si avvicina. Un utente passivo prima o poi si stancherà e dedicherà la sua attenzione altrove.

Non dobbiamo fermarci al numero dei followers o dei like al post, perchè non sono i like che fanno di un follower un utente coinvolto. Recentemente l’algoritmo di Instagram ha aggiornato le sue preferenze. Il numero dei like ai post infatti, non premia più come in passato. Oggi premia molto di più il Salvataggio di un post. Quindi i contenuti andranno impostati invogliando gli utenti a compiere questa azione.

Cosa sono i KPI e a cosa servono?

KPI significa Key Performance Index e sta ad indicare quegli indici che misurano le performance dei nostri post sui social media. Sono degli indicatori che ci danno un’idea dell’andamento del nostro lavoro sui social media. Servono quindi per monitorare le nostre campagne, quando investiamo sull’advertising e quando lavoriamo sulla crescita organica. Stiamo raggiungendo utenti qualificati? Quanti utenti tra i miei Followers sono attivi e coinvolti con i miei post? Diventeranno anche clienti? Questa sono alcune delle domande che ci poniamo quando lavoriamo sui social media e dobbiamo valutare il nostro lavoro.

Quali KPI è meglio usare?

Per misurare l’Engagement del nostro pubblico possiamo impostare varie forme di Engagement Rate. In base agli obiettivi che abbiamo definito nella nostra strategia, possiamo far riferimento alla Reach, al singolo post, alle views di un video o ai dati giornalieri/settimanali/mensili.
La formula di calcolo generale è il rapporto tra il totale delle interazioni (like, commenti, shares e salvataggi) e la Reach totale, oppure il totale dei followers, delle impressions o le views.
Al di là dei numeri è importante capire quali sono i parametri importanti per il nostro business e non avere aspettative errate. Un brand appena lanciato sui social non potrà vedere conversioni immediate. Sarà necessario lavorare prima sulla brand awareness, la notorietà e poi avvicinare gli utenti con contenuti ad hoc. La conversione avverrà gradualmente.

Cosa dobbiamo controllare quando facciamo le campagne di advertising sui social media?

L’indice principale di riferimento è il CPA, Cost Per Acquisition, ossia il rapporto tra la spesa pubblicitaria e il numero di conversioni ottenute. In questo caso le conversioni potrebbero essere le vendite come le registrazioni alla newslettere o una qualsiasi azione che ci siamo posti come obiettivo della nostra campagna. Ci dà una misura di quanto costa ogni singola acquisizione. Per chi gestisce un sito ecommerce è un dato importante.

E’ un dato importante che va riportato nei report che prepariamo al termine di una campagna o al termine di un periodo di tempo (mensile, ad esempio).

Altro indice importante è il ROAS (Return On Advertising Spent) ossia il rapporto tra le vendite ottenute grazie alla campagna adv e la spesa pubblicitaria. Misura il costo di ogni singolo ordine ricevuto, in termini di spesa pubblicitaria. Quanto mi costa di pubblicità ottenere una vendita? E’ importante perchè ci serve per capire se i margini di guadagno impostati sono sufficienti o se dobbiamo rivedere la politica dei costi.
Ogni business avrà esigenze diverse in base alla strategia, al prodotto o alla fase del ciclo di vita del prodotto. E’ importante iniziare da subito ad impostare i propri KPI e monitorarli nel corso del tempo, per capire gli andamenti ed intervenire là dove qualcosa non quadra.

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