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Perchè serve una Strategia per comunicare sui Social Media
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Come vendere all’estero on line con l’eCommerce
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10 tattiche per lanciare un nuovo prodotto usando i Social Media
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Come farsi notare per collaborare con i brand giusti se sei un Influencer
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Start up in crisi: come evitare il fallimento di un buon progetto

Start up in crisi, come evitare il fallimento quando l’idea di partenza è una buona idea ed il progetto un valido progetto

Perchè si parla di crisi delle start up e come evitare il fallimento

Le statistiche parlano di crisi per molte start up, circa 3 su 4 falliscono nei primi 4 anni di vita. Dati importanti quelli riportati dalle ricerche e dal Ministero Sviluppo Economico, se si pensa che la maggior parte sono progetti di digitalizzazione pilotati da giovani.
Quali sono i motivi di questa crisi e come evitare il fallimento?

La vera sfida oggi è saper trasformare una buona idea d’impresa, in un business di successo. Non tutte le idee valide trovano infatti conferma una volta lanciate sui mercati.

Perchè accade tutto ciò? A cosa è dovuto?
Uno dei motivi più frequenti è quello di non aver sviluppato un business model forte, ben definito e chiaro in ogni suo aspetto. Troppo spesso si sottovalutano le analisi iniziali, fermandosi soltanto a parte dei costi per la realizzazione del progetto.
Aspetti legali ed amministrativi non presi in considerazione, bloccano o rallentano lo sviluppo di progetti interessanti, così come una corretta analisi culturale di Paesi stranieri, o i problemi logistici e doganali. Anche la mancanza di risorse umane preparate per affrontare nuove sfide può danneggiare una buona idea al pari della mancanza dei fondi necessari per investire sul nuovo progetto.
Quanti sono i progetti veramente passati alla lente di un microscopio prima del loro lancio? Quanti quelli su cui si sono studiati gli scenari e previste le possibili soluzioni? Quanti quelli con un vero business plan?

Purtroppo molto spesso l’attenzione viene posta solo su alcuni aspetti operativi, tralasciando quelli strategici ed analitici e questo gap molto spesso non è colmabile con la creatività e le buone idee.

Cosa serve dunque per evitare il fallimento:

  1. Una solida struttura finanziaria ed amministrativa sono basilari per sopravvivere e crescere. Nei primi anni di vita l’investimento è superiore per poter emergere e far conoscere il brand, per affrontare la concorrenza ed aggiustare le tattiche. La prima domanda da porsi sarà dunque relativa alle risorse finanziarie a disposizione per realizzare il proprio progetto e alla capacità di saperle gestire.
  2. La profonda conoscenza del mercato è un altro aspetto fondamentale. Conoscere un mercato significa averlo analizzato non solo teoricamente attraverso dati statistici e ricerche demografiche. Purtroppo questi dati non sono sufficienti a dare una panoramica di un Paese e soprattutto per poter capire se il nostro prodotto/servizio sarà ben apprezzato una volta inserito sul mercato di destinazione. Quel mercato ha davvero bisogno del nostro prodotto/servizio? E’ una domanda da porsi e da sondare attentamente se si vuol evitare di investire fondi ingenti su un Paese che potrebbe non apprezzare ciò che vorremmo vendergli.
  3. Accanto ad un prodotto vincente serve anche una comunicazione efficace. Un prodotto o servizio pur valido e vincente necessita di esser proposto al target corretto con il messaggio corretto. Molto spesso ci si concentra sugli aspetti creativi tralasciando aspetti importanti che ne limitano l’efficacia, costando alle aziende ingenti fondi senza portare ritorni di fatturato. Pensare di utilizzare soltanto i social media, ad esempio può risultare insufficiente a far emergere un brand in settori altamente concorrenziali.
  4. Pensare poi, che il solo ecommerce sia sufficiente a coprire la Distribuzione di un prodotto, può creare un grosso limite per la buona riuscita di un progetto. Sono state valutate le alternative? Come si vuole affrontare la gestione delle spedizioni? Avere un contratto in abbonamento con un vettore non sempre risponde a queste domande.
  5. L’ecommerce non è la panacea e non basta più da solo a fare di un business, un business di successo. Come già scritto in tanti altri post, oggi l’ecommerce è diventato un progetto articolato , da non avviare senza aver coinvolto i professionisti idonei e senza avere un budget ben strutturato per attività.

    In conclusione, prima del lancio di un nuovo progetto, soffermatevi sulle analisi necessarie ed avvaletevi dei professionisti che possano dare risposte ai molti dubbi normali di fronte ad un nuovo progetto. Avere davanti a se’ delle domande e dei giusti interrogativi è normale e diventa importante sapere di poter contare su chi può fugare dubbi ed incertezze grazie alla propria preparazione. Prendere poi un periodo di ‘prova’ del progetto, è un passaggio spesso interessante, perchè permette di apportare le giuste modifiche prima di un lancio ufficiale.

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La struttura migliore per un sito web ecommerce

La struttura migliore per un sito web ecommerce dipende da vari elementi, tra cui il tipo di prodotto/servizio che vuoi vendere, il target a cui vuoi indirizzarti e le risorse a tua disposizione. Tuttavia, ci sono alcune best practice che puoi considerare quando stai pianificando la struttura del tuo sito web ecommerce

sito web ecommerce prato

La struttura migliore per un sito web ecommerce è argomento frequente, perchè è cambiata con il passare del tempo e soprattutto si adatta ai cambiamenti di usi e abitudini degli utenti online. 

Gli elementi da analizzare sono i seguenti, anche se variano da prodotto a prodotto, da azienda a azienda. 

  1. Home page
  2. Navigazione 
  3. Velocità del sito
  4. Sicurezza del sito
  5. Pagina Prodotto
  6. Carrello e fase del Check out
  7. Motori di ricerca interni
  8. Il Mio Account
  9. Condizioni di vendita e politica dei resi
  10. Blog e altri contenuti
  11. Sito responsive
  12. Scalabilità
  13. SEO
  14. Collegamenti ai canali Social Media
  1.  Homepage
    La homepage di un sito web ecommerce è il biglietto da visita del brand, è bene perciò che sia chiara, immediata ed accattivante, deve presentare i prodotti in primo piano, permettere una navigazione semplice per categorie ed includere anche elementi come offerte speciali, novità e recensioni dei clienti.
  2. Navigazione
    La navigazione del sito web ecommerce deve essere semplice ed intuitiva, con categorie e sottocategorie ben organizzate. Consigliato l’uso di menu a discesa o menu laterali per semplificare la ricerca dei prodotti e collegamenti interni tra prodotti abbinabili.
  3. Velocità del sito
    Un sito veloce è cruciale per migliorare l’esperienza dell’utente e il posizionamento nei motori di ricerca. Attendere per aprire una pagina o scaricare una foto, non è più ammissibile. Gli utenti non aspettano ed escono dal sito.
  4. Sicurezza
    Altro aspetto cruciale è la sicurezza. Garantire la sicurezza dei dati dei clienti, specialmente durante le transazioni è uno degli aspetti più deòlicati e fondamentali. Molti utenti infatti, abbandonano un sito web se non identificano subito gli elementi base di un sito web ecommerce sicuro.
  5. Pagina del prodotto
    Ogni pagina del prodotto deve fornire tutte le informazioni necessarie a descrivere l’articolo. Esaustive e chiare sul prodotto, affiancate ad immagini di alta qualità, con la possibilità di zoomare sui dettagli, recensioni dei clienti e un pulsante per l’acquisto. Considera anche la possibilità di includere prodotti correlati o suggerimenti per incoraggiare gli acquisti aggiuntivi.
  6. Carrello e checkout
    Semplificare il processo di aggiunta di prodotti al carrello e il completamento dell’acquisto è un modo per aiutare l’utente a compiere tutti gli step e concludere l’acquisto. Più il percorso è lungo, più probabilità ci sono che l’utente abbandoni. Ridurre al minimo le informazioni richieste durante il checkout e offrire diverse opzioni di pagamento, sono aspetti da tenere presenti.
  7. Motori di ricerca interni
    Poter ricercare all’interno dello shop, quello che si ha in mente o semplicemente curiosare tra le categorie, è un’attività che oggi piace agli utenti. Un po’ intrattenimento un po’ shopping, l’utente rimane nel sito web ecommerce più a lungo, visiona più articoli e trova più rapidamente quelli desiderati. Assicurati che sia in grado di gestire sinonimi e ricerche simili.
  8. Il Mio Account
    Consentire ai clienti di gestire i propri dati, ordini e pagamenti attraverso un account personale è molto importante e trasmette sicurezza agli utenti.
  9. Condizioni di vendita
    Fornire informazioni chiare ed immediate sulle politiche di reso e gli altri aspetti legali che possono riguardare il vostro rapporto commerciale con l’utente, rappresentano un canale di assistenza clienti accessibile. Non è consigliato copiare da altri siti web ecommerce questa sezione, in quanto è bene confrontarsi con il proprio commercialista per le eventuali specifiche relative al proprio prodotto/servizio. 
  10. Blog e contenuti
    I blog all’interno di un sito web ecommerce hanno una doppia funzione: quella di aiutare la SEO e quella di fornire contenuti informativi correlati ai prodotti. Questo permette di attrarre il traffico organico e stabilire l’authority del tuo sito.
  11. Mobile responsiveness
    Assicurati che il tuo sito sia ottimizzato per dispositivi mobili, poiché sempre più persone fanno acquisti tramite smartphone. Dalle recenti indagini sulle abitudini di acquisto, emerge infatti una netta tendenza all’uso dei dispositivi mobile.
  12. Scalabilità
    E’ importante pensare il proprio sito web ecommerce come una struttura che può espandersi con il passare del tempo, aumentare nel numero di prodotti o categorie trattate e anche come tipo di utenza.
  13. SEO
    Fondamentale ottimizzare il sito web ecommerce per i motori di ricerca, per aumentare la visibilità online ed attrarre traffico qualificato.
  14. Social media
    Il collegamento con i canali social media ha diverse funzionalità. Da un lato serve a dare visibilità ai prodotti, dall’altro aiuta gli utenti a condividere i contenuti con i propri contatti (portando così ancora nuova visibilità). Infine, serve per rimanere in contatto con gli utenti, fornendo aggiornamenti e offerte nel corso dell’anno

Infine, come abbiamo scritto più volte, la scelta della piattaforma di e-commerce (ad esempio, Shopify, WooCommerce, Magento, etc.) avrà un impatto significativo sulla struttura del tuo sito web. Ogni piattaforma offre diverse funzionalità e personalizzazioni, quindi è importante valutare quale si adatta meglio alle tue esigenze specifiche.

Se questo articolo ti è piaciuto, faccelo sapere sui nostri canali social e contattaci per domande o altre informazioni.

Come vendere all’estero online con l’eCommerce: gli aspetti principali

Vendere all’estero online con un ecommerce può essere un modo per aumentare le proprie vendite, trovare nuovi clienti e sviluppare nuove partnerships

vendere all'estero online con ecommerce

Se stai pensando di iniziare a vendere all’estero online con un ecommerce, allora leggi tutto l’articolo, perchè è stato pensato proprio per fornire una panoramica degli aspetti principali da analizzare.

Vuoi trovare nuovi clienti e aumentare le tue vendite? Il tuo prodotto sarà adatto al nuovo mercato? Il sito web andrà bene così com’è o dovrai fare delle modifiche?
Queste (ed altre) sono le domande classiche che ci poniamo quando vogliamo vendere all’estero online con un ecommerce. Vediamo adesso step-by-step quali sono gli aspetti da analizzare e perchè farlo.
Nei prossimi articoli continueremo a parlare di come vendere all’estero con un ecommerce, affrontando anche come strutturare il corretto sito ecommerce, quindi se già non lo stai facendo, rimani in contatto con noi, seguici su Instagram .

  1. Scegliere il mercato estero in cui vendere
  2. Definire la corretta strategia di marketing
  3. Scegliere la lingue in cui ottimizzare il sito ecommerce
  4. Scegliere la valuta con cui effettuare le transazioni del tuo sito ecommerce
  5. Analizzare la normativa fiscale del nuovo mercato
  6. Analizzare il target cliente
  7. Analizzare i concorrenti locali del mercato estero
  8. Scegliere come effettuare le spedizioni
  9. Modi alternativi per vendere all’estero online

1. Scegliere il mercato estero in cui vendere

In quali Paesi stranieri iniziare a vendere online? La scelta del mercato o dei mercati stranieri su cui iniziare a farsi conoscere, è un’operazione basilare da eseguire facendosi affiancare da professionisti che sappiano fornire soluzioni e risposte esatte ai tanti aspetti che verranno coinvolti.
Sarà infatti necessario fare un’analisi di marketing per sondare eventuali concorrenti in loco ed analizzare il target di riferimento.
Le informazioni principali da ricercare saranno di vario tipo ed andranno ricercate inizialmente sui siti istituzionali ed approfondite successivamente in base ai singoli Peasi e progetti da avviare.
Iniziate la vostra analisi dalle informazioni geografiche, necessarie per capire e conoscere meglio il territorio e le sue infrastrutture, importanti ad esempio, per la rete commerciale e distributiva.
Sarà poi importante reperire informazioni sul regime politico e tutte le norme legali e fiscali che regolano le attività commerciali e doganali.
Infine, sarà bene raccogliere informazioni sul nostro target, conoscerne abitudini e preferenze, comportamenti e desideri ed avere così una base valida da approfondire nelle fasi successive.

2. Definire la corretta strategia di marketing

Una volta raccolte le informazioni sul Paese o sui Paesi esteri su cui vendere online, dovrete farvi guidare da un professionista del marketing per delineare la migliore strategia di marketing per affrontare il nuovo mercato.
La definizione della migliore strategia è un’operazione che ogni professionista personalizza sulla base del progetto che ha di fronte, non ci sono soluzioni uguali per progetti diversi. Il marketing, ha come scopo principale, quello di rendere ‘unico’ il vostro progetto (prodotto o servizio che sia) ed avrà bisogno di tempo, dati ed analisi accurate per poter delineare la migliore soluzione per il vostro progetto commerciale.
Le analisi che verranno effettuate si rivolgeranno soprattutto nelle seguenti direzioni: analisi della concorrenza, analisi del target di riferimento, analisi del posizionamento.
Per chi volesse approfondire questo aspetto, invitiamo alla lettura degli altri artioli di questo blog, dedicati alla Strategia di Digital Marketing.

3. Scegliere la lingua in cui ottimizzare il sito ecommerce

L’obiettivo del nostro progetto sarà quello di avvicinarsi il più possibile al vostro target, così da ‘ascoltare’ le richieste e i desideri, i problemi e le necessità, così da poter fornire le migliori soluzioni, i prodotti più adatti ed i servizi più performanti e dare le risposte alle domande che vi verranno poste.
La scelta della lingua quindi, è un aspetto importante perchè permetterà ai vostri futuri clienti di trovare un sito accogliente e chiaro nel fornire informazioni.
La prima lingua straniera da prendere in considerazione, sarà quindi la lingua del Paese in cui vogliamo iniziare a vendere online con l’ecommerce. Tenete presente che quando svilupperete un sito nella lingua del Paese straniero, eventuali domande che potranno arrivare dal cliente, saranno nella lingua madre e dovrete perciò attrezzarvi a dare risposte nella lingua straniera. Il cliente si aspetterà infatti la possibilità di una conversazione fluida.
Inoltre, sarà basilare una versione del vostro sito web nella lingua inglese, ormai diventata una lingua universale sul web.

4. Scegliere la valuta con cui effettuare le transazioni del tuo sito ecommerce

Come impostare la parte dei pagamenti? Non c’è una risposta esatta, perchè molto dipenderà dal Paese in cui intendete vendere. In questa fase potrete impostare il vostro sito ecommerce con una o più valute, ma ricordate che al di là degli aspetti informatici e tecnici, molto dipenderà dalle abitudini dei vostri clienti esteri.
Sistemi come Paypal, ad esempio, sono conosciuti ed utilizzati in tutto il mondo. Inoltre, dare la possibilità di alternative diverse tra diverse carte di credito e pagamenti rateali (ad esempio Scalapay o Klarna), è una buona soluzione.

5. Analizzare la normativa fiscale del nuovo mercato

In questa fase sarà fondamentale l’intervento di un professionista che sappia orientarvi nella disciplina fiscale straniera, così da impostare fin dal principio tutta la vostra attività nel modo corretto. Condizioni di vendita, politica dei resi, privacy e cookie policy, posizione iva nel mercato straniero, nonchè tutta la materia doganale.
Ricordate che alcuni prodotti circolano senza problemi nella Comunità Europea, ma subiscono restrizioni in altri Paesi, altre volte sarete obbligati ad adattare il prodotto alle regolamentazioni straniere oppure ad attenervi ad una serie di aspetti burocratici necessari per poter accedere al mercato straniero.

6. Analizzare il target cliente

Ogni Paese ha la propria cultura, le proprie abitudini e le proprie usanze. Conoscere bene la cultura del Paese straniero in cui intendete vendere online con l’ecommerce significa semplificarvi il lavoro di comunicazione e di adattamento del prodotto/servizio.
Dal logo alla scelta dei colori, tutto sarà condizionato dalla cultura del Paese di riferimento.
Infine, i comportamenti del vostro target saranno importanti per capire il suo customer journey: come preferisce acquistare? E’ abituato ad effettuare acquisti online? Come scopre nuovi brand? Quali sono i motori di ricerca che vengono usati nel Paese straniero per fare le ricerche? Quali sono le piattaforme di Social Media usate dagli utenti del Paese straniero?
Queste sono alcune domande che dovrete porvi per cercare di capire e conoscere sempre di più, il vostro target straniero, oltre a quanto già detto sopra, in materia di abitudini ed usi in fatto di pagamenti digitali.

7. Analizzare i concorrenti locali del mercato estero

Sul mercato estero in cui intendete vendere con il vostro sito ecommerce saranno già presenti altri brand che proporrano prodotti/servizi simili. E’ fondamentale conoscere cosa fanno e come lo fanno per differenziarsi dai concorrenti e lavorare sulla propria unicità, così da essere più facilmente riconoscibili.
Accanto ad un’approfondita analisi della concorrenza online, talvolta sarà importante effettuare anche un’analisi della concorrenza offline, per avere un quadro della situazione il più chiaro possibile.
In alcuni settori è molto importante l’assistenza post-vendita. I concorrenti già presenti sul mercato saranno già strutturati per poter fornire l’assistenza necessaria. In parallelo quindi, allo sviluppo del sito web con ecommerce, sarà necessario creare un team ad hoc, pronto a rispondere alle esigenze ed alle abitudini del target straniero.
L’analisi della concorrenza infatti, è importante per capire dove possiamo migliorare e ci fornisce in maniera indiretta, tante informazioni sul target di riferimento.

8. Scegliere come effettuare le spedizioni

Conviene sempre contattare i vari spedizionieri prima di aver completato il sito web, per individuare quello più efficiente sul mercato estero e soprattutto, quello preferito dal vostro target. Oltre al costo, va quindi capito quale sia quello più strutturato per una distribuzione capillare e anche quello più veloce nelle consegne.
Un altro aspetto importante è la possibilità di avere dei centri di ritiro, dove i clienti potranno recarsi per ritirare il pacco con comodità.

9. Modi alternativi per vendere all’estero online

Su questo punto potremmo dedicare un articolo intero, tante sono le soluzioni al momento disponibili sul web.
Diciamo che oltre alla soluzione del sito web con ecommerce di proprietà, il web propone tante soluzioni per poter vendere all’estero.
I marketplace sono numerosi, alcuni generici, altri specializzati per categorie merceologiche.
Amazon ad esempio, ha dato la possibilità anche alle piccole realtà aziendali di aprire un proprio shop al suo interno, ma anche una scelta come questa ha i suoi svantaggi.
I marketplace in genere, hanno dei costi fissi annuali o mensili e delle percentuali sulle vendite, hanno delle regole rigide che non sempre si adattano a tutte le aziende, non permettono di personalizzare la parte grafica dello shop, appiattendo quindi l’immagine dei vari brand.
Il proprio sito web con ecommerce, avrà bisogno di farsi conoscere e sarà quindi necessario un budget da dedicare alla comunicazione, ma permette di personalizzare tutta la grafica e creare un ambiente gradevole ed unico e soprattutto permetterà di fidelizzare i clienti al proprio sito web.

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Come vendere su Instagram

Se il tuo dubbio ultimamente è come vendere su Instagram, allora continua a leggere questo post perchè ci sono informazioni che potrebbero esserti utili.

Come si fa a vendere su Instagram o come si può migliorare la visibilità dei prodotti di uno shop su Instagram, spingere e sfruttare tutte le possibilità messe a disposizione dalla piattaforma.

In attesa che anche in Europa si possa vendere direttamente dalla piattaforma, vediamo quali possibilità sono offerte adesso da Instagram per poter ottimizzare le vendite.
Abbiamo affrontato l’argomento come vendere su Instagram anche in altri post, in questa sede vi daremo una serie di consigli utili da sperimentare subito per iniziare a impostare il vostro shop o per migliorare quello che già avete.

Creare Instagram shop: per chi ancora non ha uno shop, può iniziare creandolo direttamente dall’app di Instagram. Il secondo step sarà la creazione del catalogo prodotti. Lo shop verrà collegato con un tasto ‘visualizza shop’ presente in bella mostra sul profilo. Inoltre i post che vengono pubblicati, figurano via via anche nella sezione ‘shopping’ e ‘cerca’.

Link in bio: invece di avere un solo link per il profilo, si possono usare alcuni strumenti che permettono di creare una seconda bacheca accessibile dal link. Questa seconda bacheca può contenere più di un link ed essere quindi impostata in modo più commerciale. Si può mettere ad esempio il link alla newsletter per raccogliere gli indirizzi mail delle persone interessate ai prodotti, evidenziare una sezione con gli sconti oppure mettere in evidenza il link ad una categoria di prodotti. La seconda bacheca è uno strumento flessibile che si può variare velocemente a seconda delle esigenze stagionali.

Ig shopping: acquistare direttamente da Instagram, al momento è possibile solo negli USA, ma da mesi si parla di poter accedere a questa soluzione anche in Europa. Aver creato una community che graviti intorno all’account è quindi importante per farsi conoscere come brand, far conoscere i prodotti ed essere pronti al momento che la procedura di acquisto sia possibile internamente all’app.

Creare Guide su Instagram: se vi siete persi il post Guide Instagram: cosa sono e come usarle per il proprio Brand vi consigliamo di leggerlo. Gli argomenti varieranno in base a cosa dovete vendere, quindi potete proporre stili, tendenze, utilizzi ecc. Le Guide di Instagram servono per fornire consigli. Si possono usare contenuti già postati o contenuti di altri utenti. Sono suddivise in Places, Products e Posts. Il primo serve per raggruppare luoghi della propria città o luoghi più lontani. Products si usa per consigliare i prodotti preferiti e Posts per raccogliere per argomento i post creati o salvati. Per creare delle Guide efficaci serve una strategia per valorizzare e mettere in evidenza i prodotti.

Stories con shopping: le stories sono al momento lo strumento che insieme ai Reels vi darà una maggiore copertura in termini di utenti raggiunti. Mettendo in evidenza i vostri prodotti con dei video avrete la possibilità di far toccare più da vicino tutti i dettagli o i modi di utilizzo, di spiegare il funzionamento o di mostrare la semplicità di uso. Sono importanti per interagire con la community. Chi ha un Instagram shop può mettere il tag al prodotto con il seguente link al sito ecommerce

Igtv e Reels: come spiegato sopra, i video sono più efficaci per spingere le vendite. Inoltre le sezioni di ricerca di Instagram dedicate ai video e ai Reels, sono un’altra area da esplorare per raggiungere nuovi utenti. 

Influencers: possono taggare prodotti e proporli per la vendita, direttamente dai loro profili. L’opzione è disponibile al momento solo negli USA . Coinvolgere però qualche microinfluencer è però una tattica da sperimentare. La scelta va effettuata con attenzione ma i risultati sono in genere positivi. Anche in questo caso serve ed è basilare, una strategia che unisca gli sforzi e miri ad un obiettivo univoco proposto dall’azienda.

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